Aggiornamento del Codice Deontologico dell'Assistente Sociale.
PDF - Nuovo Codice Deontologico
PREAMBOLO
La professione dell’assistente sociale è fondamentale per garantire i diritti umani e lo sviluppo sociale e, a questo scopo, è normata dallo Stato a tutela della persona e delle comunità; anche per questo, l’assistente sociale è consapevole che la professione è una risorsa da tutelare, che implica doveri e responsabilità.
L’assistente sociale, con la propria attività, concorre a realizzare e a tutelare i valori e gli interessi generali, comprendendo e traducendo le esigenze della persona, dei gruppi sociali e delle comunità.
La relazione con la persona, anche in presenza di asimmetria informativa, si fonda sulla fiducia e si esprime attraverso un comportamento professionale trasparente e cooperativo, teso a valorizzare tutte le risorse presenti e la capacità di autodeterminazione degli individui.
La professione è dinamica e riflessiva; il professionista si impegna con le persone affinché esse possano raggiungere il miglior livello di benessere possibile, tenuto conto dell’evoluzione del concetto di qualità della vita.
L’assistente sociale è tenuto a migliorare sistematicamente le proprie conoscenze e capacità attraverso processi di costante dibattito, formazione e auto-riflessione, per garantire il corretto esercizio della professione.
Il professionista ha il dovere di conservare la propria autonomia di giudizio e di difenderla da condizionamenti esterni di qualunque natura per poter svolgere al meglio il proprio compito. Con la sua firma dichiara e rivendica la responsabilità intellettuale e tecnica delle proprie valutazioni e di tutti gli atti, gli interventi e i processi che gli competono.
Le norme deontologiche sono alla base dell’esistenza stessa delle organizzazioni professionali regolamentate, esse rendono prevedibili e vincolanti i comportamenti dei singoli professionisti, costruendo così l’affidabilità dell’intera categoria professionale e, quindi, la sua credibilità. La credibilità si fonda, inoltre, sulla corretta condotta professionale e si alimenta della capacità dell’assistente sociale di essere all’altezza del ruolo che la società gli affida.
Questo Codice definisce i limiti del corretto esercizio professionale e ha lo scopo di orientare i comportamenti professionali degli assistenti sociali verso gli standard di pratica etica più alti possibili.
La professione si adopera per affrontare le ambiguità e i dilemmi connaturati al suo esercizio, anche attraverso pratiche riflessive e processi decisionali orientati a risultati etici. L’assistente sociale, quindi, in relazione agli sviluppi dei fenomeni sociali e della cultura politica, ha il dovere di aggiornarsi rispetto all’evoluzione della dimensione etica della professione.
Il Codice valorizza esplicitamente le capacità e le risorse di tutti gli individui e delle comunità con cui l’assistente sociale opera. Riflette l’impulso morale di tutta la professione, che si impegna a perseguire la giustizia sociale e a riconoscere la dignità intrinseca di ogni essere umano.
Anche per questa ragione, non sono più utilizzati i termini utente/cliente, riferiti a coloro che si rivolgono all’assistente sociale, entrambi sostituiti dal termine persona, tranne quando siano connessi al rapporto di committenza instaurato con una Società professionale o multi-professionale o con un libero professionista. Invece, per pura convenzione, il testo è redatto utilizzando termini declinati al genere maschile che assumiamo ricomprendano anche la corrispondente declinazione al genere femminile.
Il Codice considera e accoglie i dilemmi connessi all’evoluzione sociale, economica e giuridica sia locale sia globale. Recepisce le indicazioni internazionali sull’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e include le differenti forme di esercizio della professione.
Il Consiglio Nazionale, insieme all’Osservatorio Deontologico Nazionale, ha elaborato questa versione del Codice anche grazie ad un processo partecipato che ha accolto le sollecitazioni pervenute dagli iscritti e dalle associazioni rappresentative della professione.
Testo approvato dal Consiglio Nazionale nella seduta del 17 luglio 2009.
Titolo I
DEFINIZIONE E POTESTÀ DISCIPLINARE
Il presente Codice è costituito dai principi e dalle regole che gli assistenti sociali devono osservare e far osservare nell'esercizio della professione e che orientano le scelte di comportamento nei diversi livelli di responsabilità in cui operano.
Il Codice si applica agli assistenti sociali ed agli assistenti sociali specialisti.
Il rispetto del Codice è vincolante per l'esercizio della professione per obbligo deontologico. La non osservanza comporta l'esercizio della potestà disciplinare.
Gli assistenti sociali sono tenuti alla conoscenza, comprensione e diffusione del Codice e si impegnano per la sua applicazione nelle diverse forme in cui la legge prevede l'esercizio della professione.
Si riporta solo il primo articolo, per la lettura completa del codice scaricare il file allegato.
Giovedì 21 novembre 2024 alle ore 19:45, presso il Nuovo Complesso Penitenziario di Capanne – Perugia.
Disponibilità ad essere intervistati da comunicare ENTRO IL 30 NOVEMBRE 2024.
Volontari per la comunità - I benefici del "quarto settore".
Graduatoria finale.
Leggi il rapporto pubblicato.